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l'iniziativa

Appello de L’Altra Sciacca: "Il Melqart rimanga da noi"

Si lavora già a una proroga del prestito o a un trasferimento definitivo nella città termale

21 Novembre 2025, 12:38

Appello de L’Altra Sciacca: "Il Melqart rimanga da noi"

Il Melqart

A pochi giorni dall’inaugurazione della nuova veste del Museo del Mare, l’associazione L’AltraSciacca lancia un appello a mantenere in esposizione in città la preziosa statuetta fenicia Melqart, rinvenuta in mare nel 1995 da pescatori saccensi e poi trasferita al Museo Salinas di Palermo. Un ritorno atteso da anni e reso possibile grazie alla collaborazione tra Regione, Comune di Sciacca, Parco Archeologico di Agrigento, Museo Salinas e il consigliere comunale Calogero Bono.

L’associazione, che ha sostenuto sin dall’inizio la campagna “Sciacca lo rivuole”, teme che si tratti solo di un prestito temporaneo di sei mesi, previsto dal programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Si lavora già a una proroga o a un trasferimento definitivo, ipotesi che L’AltraSciacca sostiene con forza, convinta che la città abbia finalmente una sede idonea per custodire il prezioso reperto. Con l’adeguamento del Museo del Mare, Sciacca è pronta a ospitare stabilmente il Melqart, considerato il pezzo più pregiato della struttura. L’associazione invita la cittadinanza a visitare l’esposizione e a dare il bentornato a un simbolo identitario che appartiene alla città. Un ulteriore appello è rivolto al Comune e al Parco Archeologico affinché vengano pubblicizzati con chiarezza giorni e orari di apertura, garantendo così la massima fruizione di un patrimonio che racconta la storia millenaria delle acque di Sciacca.

Il reperto raffigurante il dio fenicio Melqart, subito riconosciuto come di straordinario valore storico e archeologico, divenne simbolo delle rotte mediterranee che nei secoli hanno toccato la costa saccense. Dopo il ritrovamento, la statuetta seguì un percorso complesso: custodita inizialmente a Sciacca, fu poi trasferita al Museo Salinas di Palermo, dove rimase per decenni come uno dei pezzi più pregiati della collezione. La comunità locale non ha mai smesso di rivendicarne il legame, con campagne e appelli che hanno chiesto il suo ritorno.