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la denuncia

Gli amministratori di condominio: "Le tariffe idriche sono illegittime"

Secondo Acap sarebbero applicate in violazione delle disposizioni dell’Arera

05 Novembre 2025, 10:12

Gli amministratori di condominio: «Le tariffe idriche sono illegittime»

La sede di Aica

Il caso delle tariffe idriche applicate da Aica torna al centro del dibattito pubblico in provincia di Agrigento. A rilanciare la questione è l’Associazione degli amministratori di condominio (Acap), che ha invitato i propri iscritti a chiedere la rideterminazione delle bollette per tutti i consumi condominiali relativi ai bienni 2022-2023 e 2024-2025. Secondo Acap, le tariffe applicate sarebbero illegittime, in violazione delle disposizioni dell’Autorità nazionale Arera.

«Con riferimento alle utenze idriche gestite da Aica – spiega l’avvocato Calogero Termine, legale dell’associazione – la Corte dei conti, con deliberazione n. 213/2025/GEST del 7 agosto, ha riconosciuto che il gestore applica tariffe deliberate in aumento dall’Ati Ag9 ma mai approvate da Arera». Una condotta che, secondo Acap, viola le regole nazionali e comporta l’illegittimità degli importi richiesti agli utenti. «Arera prescrive – aggiunge il legale – che in mancanza di approvazione, l’applicazione delle tariffe sia ridotta».

L’associazione è pronta a diffidare l’Ambito Territoriale Idrico e lo stesso gestore del servizio, chiedendo la restituzione delle somme già versate o il conguaglio sulle fatture future. Aica, da parte sua, ha fatto sapere che le tariffe in vigore sono ancora quelle precedenti. Ma Acap non ci sta: «A noi non risulta – replica l’avvocato Termine – e riteniamo che la vicenda vada chiarita con urgenza. Ci riserviamo di chiedere ad Arera un accesso agli atti per ottenere la documentazione ufficiale».

L’iniziativa di Acap si inserisce in un contesto già segnato da tensioni. In passato, la Consulta degli utenti Aica, oggi sciolta tra mille polemiche dal Cda dell'azienda consortile, aveva sollevato dubbi e criticità sulle modalità di calcolo delle tariffe, denunciando aumenti non giustificati e una gestione poco trasparente. L’azione promossa da Acap potrebbe coinvolgere centinaia di condomìni in tutta la provincia, con ricadute significative per migliaia di utenti.

Gli amministratori di condominio non intendono arretrare e avrebbero pronta una diffida, anche se il loro legale vuole fare ulteriori valutazioni con il dettagliato accesso agli atti da presentare: «La tutela degli utenti – conclude Termine – passa dalla trasparenza e dal rispetto delle regole, ed è questo il principio centrale del nostro operato».