Il reportage
Mercati a Catania, la crisi di piazza Spedini: su 86 stalli ben 37 da riassegnare
Davanti allo stadio lo storico “bazar” è oggi praticamente dimezzato

Con il mercatino rionale di piazza Spedini chiudiamo il reportage di questa settimana. Siamo nel cuore calcistico della città, attaccati cioè allo stadio “Angelo Massimino” e, secondo i bene informati, proprio le sorti della squadra rossoazzurra sono legate a doppio filo con quelle del piccolo bazar, che già di suo, però, langue. A dimostrarlo non sono stati solo gli ampi spazi vuoti lasciati ieri mattina dentro la piazza delimitata dai cancelli, ma anche i numeri: alle Attività produttive del Comune risultano infatti 86 stalli censiti, di cui ben 37 da mettere a bando e 3 da revocare. Praticamente un mercato “dimezzato”.
«È già accaduto che il mercatino il sabato venisse spostato - ha ricordato Mimmo Sciuto, che da quelle parti è conosciuto come “San Pietro” (il detentore di tutte le chiavi, in questo caso dello stadio) - cioè quando la squadra militava in Serie B e con gli orari delle partite non compatibili con l’allestimento dei banchetti. All’epoca era stato trasferito in piazza Montessori e la scelta, in caso, dovrebbe ricadere ancora lì». Criticità che però persistono anche oggi con la squadra in Serie C perché «quando si gioca il sabato alle 14.30 neanche ci fanno montare, se la partita è alle 20 dobbiamo smontare alle 11 perdendo due ore preziose» ha specificato Carmelo Ternini, 36 anni e già 22 di lavoro nel settore. Non è il solo operatore ad aver iniziato da adolescente, rivelando uno spaccato sociale non poco diffuso. «Non mi piaceva andare a scuola - ha detto - così ho iniziato a lavorare. Ma sa cosa brucia di più? Con tutti questi supermercati sembra ci vogliano annullare, del resto vedete anche voi l’afflusso di persone, anni fa erano decisamente di più. Non c’è cura per gli spazi mercatali, senza servizi igienici, ma soprattutto mancano gli stalli. Qui almeno in tre quarti siamo considerati abusivi, ma noi ad esempio abbiamo la licenza e la certificazione Haccp, e del resto neanche l’ultimo tentativo del Comune era andato a buon fine». A cosa si riferisce? «Circa sette anni fa si era fatto il progetto sul mercato di San Giorgio, con gli stalli e gli assegnamenti, fatti attraverso bando a 500 euro ciascuno. Anche noi ci avevamo creduto, ma non sappiamo che fine abbiano fatto quei soldi e il mercato è stato lasciato a sé stesso. Noi il martedì ci andiamo lo stesso, bisogna pur lavorare. Anche per piazza Spedini - ha aggiunto - c’era il progetto di spostarlo in una piazza qui dietro (ha indicato la zona del lavatoio) ma non se ne è saputo più niente».
«Io vengo qui da più di 50 anni - dice Gaetano Leone, 82 anni, che si definisce con orgoglio “poeta”. In mano ha buste con verdura (cavoli) e considera Carmelo quasi un “figlio acquisito” - e come me tanti altri, si viene al mercatino perché c’è più assortimento e certamente perché si risparmia.
«Ormai la gente conosce piazza Spedini, se si cambiasse posto non credo che questi ragazzi farebbero gli stessi affari». Approfittiamo della memoria storica per chiedere come sia cambiato nel tempo il mercato. «Prima la piazza veniva riempita tutta di banchetti e non c’erano tutte queste macchine parcheggiate qui dentro».
A proposito di parcheggi: sono state diverse le multe elevate ieri dai vigili urbani alle auto ferme in via Cantone, proprio davanti alla sede della polizia locale e nonostante il “divieto di fermata”.